Indirizzo: Piazza Capuani (sagrato Chiesa Madre) - Mosciano S. Angelo
La TORRE ACQUAVIVA (1397), posta sul lato sinistro della facciata della Chiesa Madre, è costruita interamente con mattoni, è a base quadrata, larga sei metri e alta 28. Gli spigoli sono rinforzati da blocchi di pietra squadrata fino a quasi metà altezza e la sommità è coronata da quattro serie di quattro merli di foggia ghibellina.
La sua costruzione, avvenuta dopo quella della cinta muraria, completava tutto il sistema difensivo, che prima mancava di un adeguato mezzo d’osservazione lontana e di difesa estrema.
La torre infatti, disponeva, un tempo, di cunicoli segreti. Di questi il più conosciuto è quello che la collegava alla casa parrocchiale, accessibile fino a pochi decenni or sono.
Dall’alto, essa offre un panorama incantevole dall’Adriatico al Gran Sasso; da Atri, Castellalto, sino alle valli del Salinello e della Vibrata, costellate da una fastosa corona di ridenti paesi e borgate.
A circa sei metri da terra è infisso, sulla facciata est della torre in parola, un bassorilievo in pietra, che reca scolpite figure simboliche in tre settori sovrapposti.
Nel settore superiore troneggia la figura di S. Michele Arcangelo, con le ali spiegate in tutta la loro ampiezza, in atto di protezione del paese a cui ha dato il nome nonché alla Chiesa; il busto dell’angelo poggia su un capitello dorico a triplice ordine di volute; nella parte intermedia, notansi un drago, simbolo di prudenza nella famiglia Acquaviva, strettamente associata alla forza, rappresentata - in basso – dalla figura di un leone rampante con sopracimiero coronato: l’arme della famiglia stessa.
Secondo lo storico Antinori, il leone rampante, di cui allo stemma posto al centro, sarebbe quello della famiglia Cantelmi, imparentata con gli Acquaviva; l’altro (a sinistra di chi guarda) rappresentante uno scudo traversato da fascia orizzontale con tasselli ornamentali a tutta la periferia, sarebbe lo stemma della famiglia Tomacelli avendo, Andrea Matteo, duca di Atri (in onore del quale fu innalzata la torre stessa) sposato Caterina, nipote di Papa Bonifacio IX; il terzo stemma, una banda diagonale a tre ordini di tasselli scompartiti a scacchiera, era lo stemma dei S. Severini (a motivo di Jacopa, ava dello stesso Andrea Matteo).
L’Arcangelo svolge da ciascuna mano, lungo i suoi fianchi, due pergamene nelle quali sono scolpite le seguenti iscrizioni in caratteri longobardi:
Pergamena di sinistra, guardando
L’ANNO MCCCXCVII
PER MISERICORDIA DIVINA DOMINANTE
BONIFACIO IX
E REGNANTE IL SERENISSIMO RE LADISLAO
RE DI GERUSALEMME, SICILIA E UNGHERIA
E VIVENTE
IL CELESTE UOMO ANDREA MATTEO
DI ACQUAVIVA DUCA DI ATRI
E CONTE DI SAN FLAVIANO
Pergamena di destra
FECE COSTRUIRE QUESTA TORRE
FRA MATTEO ANGELO DA MORRO
DELL’ORDINE DI SAN BENEDETTO
PREPOSTO NEL SUMMENZIONATO TEMPO
DI QUESTA CHIESA DI SANT’ANGELO
IN MUSANO
In seguito all’ampliamento della chiesa, il mastio, costruito a circa due metri di distanza, venne accorpato ad essa ed adattato a campanile con apertura di finestroni ad arco sotto lo sporto.
In data imprecisata, molto probabilmente intorno al XVII secolo, all’interno della torre venne collocato l’orologio meccanico, tutt’ora esistente.
(Notizie tratte dai libri: Mosciano Ieri-Oggi di Gaetano Zenobi, Edizioni C.E.T.I. Teramo e Mosciano Sant’Angelo Immagini e Ricorsi di Tonino Di Matteo , Editoriale ECO srl).