Indirizzo: P.zza M.Capuani, 64023 Mosciano Sant'Angelo
La chiesa di S.Michele Arcangelo è a navata unica con la volta a botte e l'abside semicircolare. Costruita interamente con mattoni, la chiesa ha le mura spesse quasi due metri, in cui sono stati ricavati gli altari laterali e le nicchie che dovevano ospitare le statue dei santi. La sobrietà dell'architettura interna è sottolineata dalle decorazione delle lesene. Pregevoli sono i dipinti dell'abside, che sono stati eseguiti nel 1931 dall'artista moscianese Francesco Patella. Sulla parete esterna del lato Sud, si scorge l'arco di un portale, il quale fa presumere che l'ingresso principale fosse rivolto verso la piazzetta denominata Largo del Castello, l'antico nucleo del paese, e che il vecchio pavimento fosse più alto di quello attuale.
Nel periodo tra il 1911 ed il 1914, su progetto del Cav. Emidio De Florentiis, vennero sistemate le nicchie dei santi e la balaustra vicino all'altare maggiore, mentre all'esterno fu costruita una balaustra in mattoni con due lampioncini, ancora oggi esistenti. Successivamente, tra il 1929 ed il 1931, la chiesa di S.Michele Arcangelo subì dei restauri generali per merito dell'arciprete Don Ercole Marcacci. L'altare maggiore e gli altari delle cappelle laterali furono interamente ricostruiti. Anche la pavimentazione, allora in mattoni di cotto, fu rifatta con mattonelle in scaglia di marmo, in quanto quella vecchia presentava segni di cedimento. Ma l'intervento più importante del restauro di quel periodo fu il rifacimento completo della facciata principale della chiesa madre, che aveva una porta centrale ed una finestra quadrata di scarso interesse architettonico.
Infatti, su progetto del Patella, venne costruito il portale in pietra scolpita. Sulla sovrastante lunetta l'artista moscianese dipinse l'immagine di S.Michele Arcangelo e al centro della facciata uno splendido polittico. Infine la finestra quadrata diventò un bel rosone contornato da una cornice in pietra scolpita. Una nuova ristrutturazione fu attuata nel 1967, ma quasi tutti gli interventi di restauro furono eseguiti in modo non adatto allo stile della chiesa. All'interno, fu rifatto il pavimento e vennero demoliti tutti gli altari, compreso quello centrale e la bella balaustra in marmo che separava l'abside dal resto della chiesa. In seguito, per attenersi alle nuove disposizioni del Concilio Vaticano Secondo, al posto del vecchio altare marmoreo fu costruito il nuovo altare al centro della stessa abside. Su disegno di Fausto Marini, furono realizzati in marmo bianco di Carrara l'altare, il leggo ed il tabernacolo e, su disegno di Antida Di Matteo, la porticina in rame del tabernacolo. La chiesa madre rimase chiusa per diverso tempo, dal 1967 al 1973, fino a quando, grazie all'Arciprete don Giuseppe Picchini, i lavori furono portati a termine e la chiesa fu riaperta al culto.