Indirizzo: Via F.A. Rossi, 64023 Mosciano Sant'Angelo
La chiesa dell'Addolorata definita unanimamente la chiesa più bella del paese. La sua costruzione risale al 1828, l'anno dopo il decreto del 10 settembre 1827, con cui Francesco I di Borbone aveva concesso il permesso di edificarla. Dopo tredici anni la nuova chiesa, progettata dall'architetto Federico Dottorelli, fu inaugurata il 23 maggio 1841 da un monaco delegato da Mons. Berrettini, Vescovo di Teramo. Inizialmente la chiesa era lunga appena tredici metri, poco più di una cappella. Nel 1862 la confraternita incaricò l'architetto Giuseppe Lupi di Teramo per ampliare la chiesa e abbellirla internamente. Questi fece demolire la vecchia abside ed allungò la chiesa di altri sei metri, creando lo spazio per la costruzione della cupola centrale del campanile e della sagrestia. Internamente fece costruire le colonne con capitelli corinzi e la struttura dell'organo a canne sulla porta d'ingresso. Non fu possibile invece, a causa dell'eccessivo costo, la ricostruzione della facciata che prevedeva quattro lesene e la trabeazione in stile neoclassico.
Durante l'ampliamento della chiesa dell'Addolorata, furono eseguite delle pregevoli decorazioni con lo stucco dallo scultore ascolano Domenico Farnese e i dipinti dei quattro Evangelisti, nelle lunette della cupola, e della vita di Gesù, sulle pareti, dall'artista Berardino dei Conti Delfico. Tra il 1874 ed il 1876, su commissione del sindaco Pietro Sabatini, il pittore teramano Gennaro Della Monica dipinse i due quadri posti sugli altari laterali della chiesa e le eroine del vecchio Testamento: Debora, Ester, Giuditta e Sara. Nel 1889 gli artisti romani Filippo Fiorentini e Salvatore Giorgi la decorarono con oro cornici, lesene, pilastri ed altari. Il 27 gennaio 1888, il sommo pontefice LEONE XIII, con lescritto della sacra congregazione, concesse l'indulgenza plenaria "toties quoties" a tutti i fedeli che nella terza o quarta domenica di settembre avrebbero visitato le chiese appartenenti all'ordine dei servi di Maria, al terzordine francescano e alla confraternita di Maria Santissima Addolorata (1).
Nel 1894 il commendatore Pasquale Ventilii fece intervenire il prof. Prospero Piatti dell'Accademia vaticana, per dipingere il trittico dell'Adorazione nell'abside della chiesa. Agli inizi del 900 per la presenza di falde acquifere nel sottosuolo, fu eseguito un rilevamento geologico. Si resero perciò necessarie delle opere di consolidamento, affinchè la chiesa non subisse gravi danni. Infine furono realizzati, nel 1923, dei sottomurati sulla parete Est ed eseguiti dei concatenamenti, con piastre di ferro, su tutto il perimetro della chiesa, i quali ancora oggi sono visibili dall'esterno. Dopo tanti anni, nel 1977, la chiesa dell'Addolorata fu restaurata completamente. Sotto la direzione tecnica di chi scrive venne smantellata e ricostruita tutta la copertura. Il pavimento in marmo Carrara, logorato dal tempo, fu restituito alla bellezza originale. Il pittore giuliese Venanzio Tentarelli, restaurò gli stucchi originali delle colonne, dei capitelli e delle pareti e alcuni affreschi rovinati dalle infiltrazioni d'acqua piovana.
La chiesa è quasi sempre aperta al culto. Le ricorrenze più importanti sono la processione del Venerdì Santo e la festa dell'Addolorata, che viene celebrata la terza domenica di settembre. Nel raffinato scenario della chiesa ultima mente si sono svolti dei concerti di musica sacra e classica.
(1) - Notifica in possesso della confraternita della chiesa dell'Addolorata.